Ranocchia che non amava l’acqua (MALINA)

C’era una volta Ranocchia, era verde e aveva una gran memoria, amava saltare (come tutte le ranocchie) ma odiava

tuffarsi (e questo era un po’ strano!).

<< L’acqua del Malina è troppo fredda! Cra! >>

Si chiamava Malina il torrente dove Ranocchia era nata e cresciuta. Quando era piccola la mamma l’aveva portata alla scuola di nuoto, ma lei proprio non ne voleva sapere. Aveva giurata a maestra Raganella che lei mai e poi mai avrebbe infilato zampa in acqua!

<< Ma come fai a sapere che è fredda se non ti sei mai tuffata!? le chiedeva mamma Rana. >>

Ma Ranocchia non si faceva convincere. Lei, che aveva una gran memoria, si ricordava della sua vita precedente, quando era un girino e in acqua ci era costretta a stare perché non aveva le zampe per saltare.

<<Il bruco Bac da quando è falena mica striscia e mangia foglie…io adesso ho quattro zampe e con le zampe non farò altro che saltellare!>> disse con tono infastidito.

Ranocchia era anche un po’ cocciuta, questo va specificato.

Saltava sul prato, lungo l’argine, sul ponte e sulla ghiaia depositata dopo le piene, ma nell’acqua no, non si azzardava mai. Saltava così in alto da arrivare a raccogliere i fiori viola di Amorfa che nascevano lungo il greto, che poi regalava alla sua nonna materna, la sua preferita. Saltava così in lungo che riusciva ad acchiappare tutti i moschini che voleva finché non era sazia.

Un giorno, alla confluenza tra Torre e Malina, i due torrenti amici, Ranocchia incontrò Carpa.

<<Ehi, Carpa, ma non hai freddo lì sotto? Vuoi fare due salti con me?>> Carpa avrebbe anche voluto ma non aveva le zampe come Ranocchia.

<<Io non posso uscire…ma tu puoi entrare! Ho tanti tesori da mostrarti qui sotto!>>

Ranocchia ci pensò e ci ripensò. Carpa aspettò con pazienza. Fu un attimo, un lampo di coraggio, e Ranocchia spiccò un triplo salto carpiato che mai aveva fatto così elegantemente e, trattenendo il fiato come aveva visto fare alla sua mamma, si tuffò finalmente in acqua.

La sensazione fu strana ma piacevole. Venne avvolta da un’acqua gentile che le ricordò quando era piccola piccola e

aveva solo il codino. E, incredibilmente, non provò alcun freddo.

<<Andiamo Carpa, fammi vedere qualche meraviglia!>>

 

Autrice:

Elisa Timballo

Lettori:

Elisa Timballo, Giuseppe Parisi e per “La banda delle storie”: 

Angela Fadone,  Isabella Zuodar e Giacomo Verona. 
 
Musiche di: Francesco Imbriaco