Carpa innamorata (ROGGIA CIVIDINA)
C’era una volta Carpa, era lucente e spensierata, amava la pesca (il frutto s’intende) e guardare i raggi di sole giocare nell’acqua. A volte si imbambolava davanti a una bottiglia di vetro che sbrilluccicava o a un filo di lana disperso che volteggiava nell’acqua della roggia Cividina, dove lei viveva.
Carpa era alla continua ricerca del vero amore. Non le importava dover aspettare, a lei bastava sognare che sarebbe arrivato, un giorno, e già si sentiva emozionata.
Se lo immaginava lucente e spensierato, proprio come lei. A volte, quando nessuno la poteva vedere nascosta tra le piante acquatiche, recitava lunghe poesie che si inventava sempre nuove per far colpo sul suo innamorato:
<<Oh mio amore, dolce amore ti ho atteso per ore ed ore ma dentro al mio cuore percepivo quel fervore dato dall’avvicinarsi del tuo… del tuo…>>
<<SUDORE!>>
Sentì urlare dal pelo dell’acqua.
<<Ehi, e tu chi sei?>> Poi più nulla.
Il giorno dopo si nascose meglio per non farsi sentire da nessuno mentre faceva le prove generali dell’incontro col suo
innamorato.
<<Oh tesoro del mio cuore adoro il tuo fulgido colore sei delicato come un fiore arrivi a me come un bagliore il tuo volto mi fa…mi fa…>>
<<ORRORE>>
Di nuovo quel ficcanaso!
<<Fatti vedere, maleducato!>>
Il giorno dopo ancora era domenica e Carpa decise di riposarsi e godersi i raggi del sole che tanto le piacevano. L’acqua
scorreva placida e lei non pensava a nulla.
Ad un certo punto sentì una voce declamare:
<< Oh tesoro, mio bel fiore, adoro il tuo fervore nello scrivere parole d’amore sei entrata dentro il mio cuore e da ieri contavo le ore che mi separavano dal tuo splendore!>>
Carpa trasalì! Era sogno o realtà? Nessuno mai le aveva dedicato parole così dolci e così simili a quelle che lei stessa decantava ogni giorno. Forse il vero amore era arrivato. Forse era così come lei, lucente e spensierato.
Alzò gli occhi in direzione della voce e vide Ramarro.
Era lui che aveva origliato le sue poesie e pian pianino, giorno dopo giorno, se ne era innamorato.
Da quel giorno vissero felici e contenti baciandosi sul pelo dell’acqua.
Autrice:
Elisa Timballo
Lettori:
Elisa Timballo, Giuseppe Parisi e per “La banda delle storie”: