I mammiferi presenti nel Parco del Torre e del Malina sono stati individuati attraverso un’indagine di foto-videotrappolaggio naturalistico. Le fototrappole sono piccole macchine fotografiche mimetiche dotate di un sensore termico e di led infrarossi che permettono di scattare immagini e video sia di giorno che di notte al passaggio di un animale senza arrecargli alcun disturbo. Studiare i mammiferi attraverso questa tecnica rappresenta un metodo efficace e non invasivo largamente utilizzato in tempi recenti. Per ottenere un quadro esaustivo delle specie presenti si è inoltre consultata la bibliografia specialistica e sono stati raccolti altri dati di presenza (identificazione di escrementi, impronte e carcasse), che sono stati identificati e catalogati.

Tutte queste indagini hanno permesso di redigere la checklist completa dei mammiferi presenti. Scarica qui lo STUDIO PARTE1 e lo STUDIO PARTE 2

Tra gli insettivori troviamo il riccio occidentale, Erinaceus europaeus, e la talpa europea, Talpa europea, comuni e diffusi in tutto il Parco Comunale. Troviamo inoltre il toporagno comune, Sorex araneus, diffuso negli arbusteti lungo il T. Torre e la crocidura minore, Crocidura suaveolens, diffusa negli agroecosistemi e lungo gli argini del Torre. La crocidura ventre bianco, Crocidura leucodon, appare, invece, una specie più rara che si rinviene generalmente sia in ambienti boschivi che aperti e nelle aree pianeggianti predilige le zone agricole non sottoposte ad agricoltura intensiva. È stata infatti individuata in prossimità della Roggia Cividina nella frazione di Cerneglons.

Diffusi e presenti in tutto il territorio di Remanzacco sono la lepre comune, Lepus europaeus, e lo scoiattolo, Sciurus vulgaris, mentre appare più raro e localizzato il moscardino, Muscardinus avellanarius, segnalato lungo il torrente Torre nel vicino Comune di Udine. Il moscardino è una specie arboricola strettamente legata alla presenza di una sufficiente copertura arborea ed arbustiva. Occupa siepi e boschi che presentino un’adeguata diversità sia strutturale che di composizione specifica e trascorre gran parte della sua attività sulle chiome degli alberi e dei cespugli.

Tra i roditori ricordiamo l’arvicola campestre, Microtus arvalis, tipica degli ambienti prativi, l’arvicola di Liechtenstein, Microtus liechtensteini, più legata ad ambienti boschivi, il topo selvatico, Apodemus sylvaticus, tipico degli agroecosistemi ed infine il topo selvatico dal dorso striato, Apodemus agrarius, più legato alle aree marginali di boschi e siepi, prediligendo i biotopi umidi.  Quest’ultimo è stato più volte individuato lungo il corso della Roggia Cividina e dei torrenti Malina e Torre. Altri roditori presenti, ma più legati alle zone abitate sono il topolino domestico, Mus domesticus, il ratto nero, Rattus rattus, e il surmolotto, Rattus norvegicus. Tra i carnivori presenti ricordiamo la volpe, Vulpes vulpes, specie comune e diffusa su tutto il territorio comunale (VIDEO).

A partire dalla fine degli anni Ottanta viene segnalata nella provincia di Udine anche la presenza dello sciacallo dorato, Canis aureus, specie di cui è ormai accertata la riproduzione in regione. Recenti studi proprio relativi all’Italia Nord-orientale hanno dimostrato che questa specie predilige quote basse o medie, selezionando ambienti boscati o fortemente modificati dall’intervento antropico, mostrando una discreta preferenza per ambienti umidi, letti fluviali e boschi riparali. I mustelidi più comuni e diffusi sono tasso, Meles meles, (VIDEO) e faina, Martes foina (VIDEO).

La presenza di donnola, Mustela nivalis, e puzzola Mustela putorius, è stata accertata mediante dati bibliografici ed interviste ad appassionati della zona. Mentre la prima è comune nelle aree rurali (ambienti agricoli, cespuglietti, boschi) di pianura ed è segnalata anche nei coltivi lungo il torrente Torre e nella periferia di Udine, la puzzola, invece, è più rara e legata a zone umide boscate, l’unico dato noto per questa specie risale al 1969 nella frazione di Orzano. Nel corso dell’indagine di fototrappolaggio è stato possibile individuare il gatto selvatico, Felix s. silvestris (VIDEO). Sebbene sia noto che la specie dai rilievi prealpini si sposti verso gli ambienti agrari dell’alta pianura friulana sfruttando i corridoi ecologici costituiti dai torrenti Torre, Ellero, Malina e Versa, la sua presenza è stata recentemente segnalata nei Comuni di Povoletto, Tavagnacco, Colloredo, Pagnacco e Udine, ma nel Comune di Remanzacco sono noti solo dati storici che si riferiscono alla frazione di Selvis. Il ritrovamento di questa specie di importanza conservazionistica (Allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE) nel Parco Comunale risulta essere un dato importante per la conservazione di queste aree.

Tra gli ungulati troviamo cinghiale, Sus scrofa, capriolo, Capreolus capreolus, e cervo, Cervus elaphus, localizzati principalmente lungo i corsi d’acqua dell’area protetta (VIDEO). Per l’individuazione dei Chirotteri si è fatto riferimento alla bibliografia disponibile ed in particolare alle specie segnalate per il limitrofo Comune di Udine. Si segnala pertanto la presenza di pipistrello albolimbato, Pipistrellus kuhlii pippistrello nano, Pipistrellus pipistrellus, nottola, Nyctalus noctula, pipistrello di Savi, Pipistrellus savii, e orecchione meridionale, Plecotus austriacus. Le nursery di queste specie possono essere costituite per quanto riguarda il pipistrello albolimbato e nano sotto grondaie, cornicioni e sottotetti o in fessure di muri di edifici in ambito urbano e periurbano, nel caso della nottola in cavità di alberi, per il pipistrello di Savi in crepe rupestri o di edifici e in costruzioni rurali nel caso dell’orecchione meridionale.