La fauna presente nel Comune di Remanzacco e nei territori occupati dal “Parco del Torre e del Malina” è stata individuata attraverso tre differenti tipologie di indagine:

  • studio e analisi della bibliografia disponibile;
  • raccolta e catalogazione di dati inediti attraverso interviste a cacciatori;
  • realizzazione di ricerche in campo.

Per le indagini condotte in campo si è scelto di concentrare l’attenzione su tre specifiche componenti faunistiche: apoidei selvatici, anfibi e mammiferi.

La scelta di effettuare uno studio sugli apoidei selvatici, che con oltre 2.000 specie rappresentano il più importante gruppo di insetti impollinatori, è legata al loro importante ruolo ecologico e alla loro valenza didattica e divulgativa. A tali organismi è dovuta infatti l’impollinazione della maggior parte della flora esistente, ovvero il trasferimento di polline da un fiore all’altro processo alla base della riproduzione delle piante. Pertanto è proprio a questi insetti che dobbiamo la maggior parte della nostra produzione agricola e di tutti i semi, i frutti e gli ortaggi che fanno parte della nostra alimentazione.

A livello globale però gli apoidei, come le più note api domestiche, sono soggetti a un declino in termini numerici e di presenza di specie, dovuto prevalentemente alle modificazioni ambientali (urbanizzazione, modificazione delle colture, forestazione e rimboschimento) e all’utilizzo di pesticidi. È per tale ragione che gli apoidei selvatici, quali organismi sensibili, risultano idonei alla caratterizzazione dell’integrità ambientale e ad essere utilizzati quali bioindicatori.

Anche gli anfibi rappresentano un’importante componente della biodiversità e, sebbene normative e convenzioni internazionali li tutelino, sono tra i vertebrati più minacciati a livello globale. Si calcola che esistano al mondo quasi ottomila specie, di cui circa il 40% è a rischio di estinzione (IUCN Red List). Tra le cause del loro declino troviamo la perdita, l’alterazione e la frammentazione dei loro habitat vitali, l’inquinamento, l’introduzione di specie aliene invasive (predatori attivi e vettori di patogeni), la diffusione di malattie e il prelievo in natura.

Gli anfibi sono specie strettamente legate al territorio, in particolare ai siti riproduttivi, e hanno una limitata capacità di movimento rispetto ad altre specie di vertebrati. Inoltre in primavera molte specie compiono delle vere e proprie migrazioni per dirigersi verso i siti riproduttivi. Durante questo lungo cammino le strade rappresentano delle vere e proprie barriere, riducendo la connettività tra le popolazioni (perdita di diversità genetica) e incrementando la mortalità dovuta alla collisione coi veicoli (Road mortality). Lo stretto legame degli anfibi con l’ambiente acquatico e la loro fisiologia li rende particolarmente sensibili all’inquinamento e vulnerabili ai cambiamenti ambientali, tanto da considerare la loro presenza un valido indicatore della qualità dell’ambiente in cui vivono.

Infine particolare attenzione è stata dedicata ai mammiferi che comprendono una varietà di specie, da molto comuni a rare, da facilmente osservabili a estremamente criptiche. I dati di presenza di queste specie sono buoni indicatori della connettività ecologica di un territorio e possono essere d’aiuto per individuare aree di particolare interesse, per la sosta o come corridoi ecologici, per la loro tutela. La presenza di specie rare infine fornisce un importante dato ai fini gestionali.