Bac, il baco sognatore (FILARI DI GELSI)

C’era una volta Baco, era bianco e affamato e si faceva chiamare dagli amici Bac.

Bac era un bruco e aveva 587 fratelli e sorelle, tutti bianchi e affamati. Faceva un po’ fatica a ricordarsi i nomi di tutti,

così per praticità usava dei nomignoli:

>> Ehi, sorellina, buona quella foglia? <<

>>  Bro, lasciamene un po’ anche a me! <<

>>  Ciao compagni di scorpacciate, come vi va la vita? <<

Si, Bac non aveva altro pensiero al mondo se non quello di mangiare. E mangiava solo e soltanto fragranti foglie di gelso. Qualcuno intorno a lui chiamava quell’albero Morar, perché faceva delle succulente more, ma a lui e ai suoi 587 fratelli e sorelle le more non interessavano.

Cipresso un giorno gli propose di dare un assaggino alle sue, di foglie. Ma Bac strabuzzò gli occhi: >>  Sei mica matto Cipresso! Senza offesa, ma le tue foglie sono davvero troppo troppo dure per me! <<

Era un po’ schizzinoso, va detto. Dei suoi amati gelsi preferiva le foglioline giovani e morbide a quelle più vecchie e coriacee che puntualmente regalava agli altri.

Bac cresceva giorno dopo giorno mangiando a più non posso.

Mangiava tanto e, beh, faceva anche tanta cacca. Tutti i suoi 587 fratelli e sorelle ne facevano tanta. Montagne e montagne di decine, centinaia, migliaia di cacchettine nere. Casa loro non eccelleva in ordine e pulizia, ecco!

Una notte, con la pancia più gonfia del solito, steso sopra quello che rimaneva della sua cena, Bac fece un sogno.

Sognò di volare. Nel sogno volava in alto sopra ai gelsi e sopra al Torre e salutò dall’alto Ramarro che viveva vicino a lui nella zona dei prati stabili.

Bac era felice come non lo era mai stato prima.

Il giorno dopo si svegliò di buon umore e iniziò a filare una morbida coperta di seta in cui imbozzolarsi perché ormai era grande e voleva una vita diversa. Era sempre bianco, ma non era più affamato come un tempo.

Inutile dire che, tempo qualche giorno, il sogno si realizzò: dalla crisalide bianca uscì una falena. Bac iniziò a volare sopra i filari che lo avevano visto crescere. Vide in lontananza un bimbo vestito di rosso, salutò sia Ramarro che Ranocchia e capì che a volte i sogni si avverano.

Non era mai stato così felice.

 

 

Autrice:

Elisa Timballo

Lettori:

Elisa Timballo, Giuseppe Parisi e per “La banda delle storie”: 

Angela Fadone,  Isabella Zuodar e Giacomo Verona. 
 
Musiche di: Francesco Imbriaco